Secondo il XII Rapporto sul Turismo del Vino di Città del Vino, in Italia l’enoturismo ha un valore che si aggira attorno ai 2,5 milioni di euro

La Legge di Bilancio 2018 ha dato, per la prima volta in Italia, un quadro normativo al turismo del vino anche detto enoturismo. Le linee guida per stabilire l’esercizio dell’attività enoturistica sono ancora in discussione nella Conferenza Stato-Regioni. In attesa delle disposizioni finali, cerchiamo di capire come il Vulture e il suo Aglianico possano diventare meta ambita dei turisti del vino.

Alcuni dati sull’enoturismo

Secondo un’indagine di Coldiretti realizzata in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino, 7 italiani su 10 hanno acquistato almeno una bottiglia di vino direttamente in cantina. Il XII Rapporto di Città del Vino dice che nel 2015 le visite in cantina si sono aggirate attorno ai 14 milioni di visitatori. La vendita della bottiglia di vino rappresenta la fonte di reddito più importante, pari circa al 70% del fatturato legato all’enoturismo. 

Il turista enogastronomico

In un report del 2016, la World Food Travel Association ha stilato una lista di profili del turista enogastronomico internazionale. Il lavoro è il risultato di circa 2500 interviste realizzate su undici mercati importanti, come quello dell’Italia, Australia, Stati Uniti, Francia , Spagna e Regno Unito. I profili enogastronomici tracciati sono tredici: autentico, innovativo, eclettico, social, locale, gourmet, biologico, avventuroso, budget, abitudinario, esteta, vegetariano, trendy. Quasi tutti gli intervistati (il 93%) hanno partecipato ad almeno un’attività di rilievo legata al vino nel corso dei viaggi fatti negli ultimi due anni. Tra questi ci sono i culinary travellers, che hanno partecipato a un’esperienza legata al bere e al mangiare in un recente viaggio o per i quali queste esperienze sono tra i motivi principali che li spingono a visitare  un luogo

Quali servizi può offrire una cantina

I servizi che possono attrarre l’enoturista sono diversi e possono attirare i gusti di tantissime categorie di turisti del vino: l’assaggio dei vini in commercio; la visita guidata in cantina; l’acquisto di prodotti presso il negozio aziendale; la degustazione guidata di annate particolari; adottare una barrique; location per matrimoni ed eventi; ristorazione; degustazione accompagnata da prodotti tipici della zona; assaggio dalle botti; wine club; corsi di degustazione; cooking class; enoteche brandizzate in altre location; museo del vino; tour in bicicletta; trekking nelle vigne; fattorie didattiche; vinoterapia.

DOC e DOCG Aglianico del Vulture

Per il territorio del Vulture e per l’Aglianico l’enoturismo è grandissima opportunità di crescita. Negli ultimi anni, la Basilicata vitivinicola ha destato molto interesse tra gli amanti del vino e tra gli addetti al settore. Il winelover è alla ricerca di territori nuovi da scoprire, che sappiano raccontare al visitatore la propria storia. I disciplinari DOC Aglianico del Vulture e DOCG Aglianico del Vulture sono due importanti strumenti che il territorio deve usare per attrarre amanti, curiosi o semplici neofiti del vino. Lontana dalle mete turistiche di massa, il Vulture e il suo territorio di origine vulcanica regalano  ai visitatori paesaggi molto particolari, dove le distese di vigneti di Aglianico del Vulture sono tessere di un mosaico paesaggistico.